La Corte Costituzionale ha confermato in una sentenza di pochi giorni fa', la legittimità della legislazione toscana in materia di controllo degli ungulati della Regione Toscana, che era stato oggetto di ricorso.
Sempre per gli effetti della sentenza, sarà necessario per poter prendere parte agli interventi di contenimento, essere in possesso dell'abilitazione art. 37, aprendo cosi' di fatto alcuni vulnus negli automatismi delle abilitazioni per gli interventi sulla specie cinghiale.
Questa sentenza ribadisce inoltre definitivamente la legittimità di partecipare agli interventi in art.37 per tutto il personale abilitato.
Nelle prossime ore sarà nostra cura approfondire tali aspetti.
Riportiamo di seguito le dichiarazioni in merito dell'assessore Regionale all'agricoltura con delega alla caccia Stefania Saccardi:
"Questa sentenza rappresenta una rilevante conferma degli indirizzi approvati dalla Regione Toscana – ha commentato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Si scongiura così il blocco delle attività di controllo della fauna selvatica, che, a causa delle limitazioni collegate alla crisi pandemica del Covid-19, ha visto un preoccupante aumento di ungulati nel corso del 2020 che oggi mettono a serio rischio le attività agricole. Potremo così continuare ad avere uno strumento efficace per assicurare risposte puntuali al mondo agricolo toscano. Un settore che, già particolarmente colpito dalla crisi economica causata dalla pandemia, è fortemente preoccupato per la salvaguardia delle proprie attività di produzione agricola ed agroalimentare che nel nostro territorio rappresentano una parte importante del PIL e danno lavoro a migliaia di famiglie. Mi auguro che questa sentenza possa avere ricadute a livello nazionale, ponendo la Toscana come regione capofila nel cercare di risolvere crcriticità legalla fauna e all’impatto che ha questa sull'agricoltura e l'ambiente".
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