Continua il dibattito sull’appello lanciato dalla Federazione Italiana della Caccia per l’unità del mondo venatorio con l’apertura di una fase costituente verso la casa comune dei cacciatori italiani.
Riportiamo di seguito questo importante comunicato a firma del Presidente Nazionale Anuu Migratoristi – Dott. Marco Castellani che rispondendo ad Arci caccia sul tema fuorviante della polizza assicurativa, rilancia la necessità di uscire dai “tergiversamenti tattici” per affrontare in modo netto e definitivo il percorso per la costruzione di un nuovo soggetto unitario del mondo venatorio, moderno e rappresentativo.
Un analisi lucida, un pensiero coerente, che dimostra come Anuu migratoristi possa rappresentare un solido e serio interlocutore per giungere all’obiettivo che tutti i cacciatori chiedono da tempo e che in Toscana abbiamo prefigurato con la nascita e con l’esperienza sviluppata in questi anni dalla Confederazione Cacciatori Toscani.
Di seguito il testo:
Caro Presidente Fassini,
pur apprezzando l'approccio positivo e propositivo della Tua comunicazione in oggetto, personalmente ritengo veramente difficile - se non impossibile - raggiungere gli obbiettivi organizzativi da Te indicati (per quanto assolutamente condivisibili) permanendo l'attuale frammentazione associativa e - di conseguenza - l'attuale frammentazione contrattuale nei rapporti con le diverse Compagnie assicurative. Il tempo di tergiversare è finito.
Conosci bene - così anche gli Amici che ci leggono per conoscenza - il mio pensiero personale e quello dell'Anuu Migratoristi che rappresento: pur essendo difficile, è assolutamente necessario avviare con estrema urgenza una vera fase costituente per giungere ad un unico nuovo soggetto unitario che rappresenti sotto lo stesso tetto e con la stessa dignità tutti i cacciatori italiani, avendo a cuore, nello stesso modo, tutte le forme di caccia che devono godere di uguale attenzione e considerazione, dalle cacce tradizionali alla migratoria alle cacce ai grandi ungulati. Nessuno si deve sentire espropriato della propria storia e della propria cultura, ma tutti dobbiamo portare a fattor comune le nostre esperienze, le professionalità che lavorano per noi, la nostra passione, le nostre risorse, le nostre disponibilità, come basi su cui costruire il nuovo impianto organizzativo e valorizzare le figure migliori per assumere le responsabilità nella guida del nuovo soggetto associativo. Ma questa fase costituente non deve essere calata dall'alto. Deve essere portata in discussione sul territorio nei vari livelli organizzativi in cui le nostre Associazioni sono articolate per essere spiegata, conosciuta, capita e assimilata e quindi assecondata e non ostacolata per stupide paure, vecchi rancori o ingiustificabili egoismi che qualche nostro Dirigente territoriale ancora può nutrire al riguardo a causa di brutte esperienze del passato che, a volte, si riducono a meri problemi di rapporti interpersonali che nulla hanno a che vedere con la caccia.
Si legge spesso che i cacciatori vogliono l'unità tra le Associazioni.
Benissimo. Chiediamo aiuto a loro per superare chi, per i biechi motivi che ho elencato prima, cercherà di rendere irrealizzabile il progetto.
Partiamo, quindi, una volta per tutte verso la casa comune dei cacciatori italiani.
Ogni altro passo verso maggiori coordinamenti o uniformità di servizi sarebbe, a mio avviso, solo altro tempo perso e questo è un lusso che la caccia e i cacciatori italiani non possono proprio permettersi.
Cordiali saluti
Il presidente Anuu Migratoristi Dr. Marco Castellani
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