Nel recente webinar organizzato dalla CCT sulla PSA (Peste Suina Africana), tra le varie considerazioni è emersa la necessità di assicurare un coordinamento tra gli enti preposti per la gestione dell’emergenza.
In particolare come evidenziato dai rappresentanti della Regione Toscana ogni azione di iniziativa dovrà essere inserita all’interno delle competenze proprie del Ministero e dalla Regione. Un “NO” secco pertanto su eventuali “fughe in avanti” e provvedimenti sporadici da parte di singole realtà territoriali.
A tal proposito vogliamo segnalare la diatriba scaturita a Porto Ferraio (LI), a seguito dell’ordinanza emanata dal Sindaco sulla PSA e le precisazioni doverose che ne sono conseguite.
“PORTOFERRAIO PSA: NO A INIZIATIVE ISOLATE”
Federcaccia Nazionale e Toscana ribadiscono il loro dissenso a iniziative isolate che si
discostano dalle linee ministeriali e regionali in tema di Peste suina africana
Roma, 11 febbraio 2022 - A pochi giorni dall’approvazione dell’ordinanza firmata dal primo
cittadino di Portoferraio (LI) relativa alle disposizioni comunali sulla PSA, Federcaccia ritiene
opportuno, per chiarezza nei confronti dei suoi soci e dei cacciatori, ribadire, come già espresso, di
non condividere il provvedimento e pertanto invita il Sindaco a tornare sui suoi passi!
Anche le valutazioni in merito espresse dal Presidente dell’ATC 10 dell’Arcipelago Toscano siamo
certi che siano il frutto di una riflessione non sufficientemente approfondita rispetto a quello che
risulta essere il quadro normativo e le varie competenze istituzionali.
Proprio pochi giorni fa, in occasione di un importante seminario sulla Peste suina africana
organizzato in Toscana dalla Federcaccia e dalle varie associazioni aderenti alla CCT che ha visto la
partecipazione di autorevoli esponenti della Regione Toscana, il Presidente Buconi all’unisono con
Marco Salvadori, Presidente Federcaccia Toscana, ha ribadito con nettezza e senza mezzi termini la
posizione della Federazione: “No ad ogni iniziativa isolata e fuori dalle linee ministeriali e regionali
da parte di organi e autorità locali”.
In Toscana, a oggi è stata istituita una struttura di coordinamento tra Ministero, Autorità Sanitarie e
Regione, per la gestione della problematica e per le necessarie azioni di carattere preventivo e per il
monitoraggio del territorio. Il mondo venatorio toscano è impegnato a garantire il suo massimo
apporto in termini di volontariato e di coinvolgimento attivo, per la gestione della problematica,
sotto lo stretto coordinamento delle istituzioni preposte.
No a fughe in avanti di qualunque genere dunque. Data la situazione e alla luce delle difficoltà che
oggi assillano il mondo venatorio e l’intera società riteniamo necessario recuperare uno spirito di
leale collaborazione tra tutti i soggetti interessati.”
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